Martedì 17 proseguiamo il cammino verso Barichara.
La strada sinuosa lambisce clivi morbidi, accarezzati dal sole e giunge soave al paesino coloniale sorto più di 250 anni fa. Costruito tutto in pietra argillosa locale, è dichiarato Monumento Nazionale nel 1975. L’atmosfera pigra e rilassata si respira ad ogni angolo del villaggio le cui vie lastricate conducono alla piazza principale su cui si affaccia imperiale la Catedral in pietra dorata , risalente al XVIII secolo.
Le case ad un solo piano, di mattoni di terra cotti al sole, sfoggiano terrazzini di legno in tipico stile coloniale ed infissi colorati risaltano sulle facciate di calce bianca. Il silenzio e la pace regnano sovrani come nel cimitero del villaggio in cui tutte le lapidi sono pregiate sculture in pietra ambrata.
Lasciamo anche questo incantevole borgo e avanziamo adagio lungo la strada andina, sino ad incontrare un sito idoneo per passare la notte.
La mattina seguente, partiamo alla volta di Villa de Leyva. Poco distante, un ritrovamento di un fossile ben conservato di rettile marino, il Pliosaurio, risalente al Cretaceo, ha originato un piccolo museo verso il quale siamo diretti.
Lasciamo anche questo incantevole borgo e avanziamo adagio lungo la strada andina, sino ad incontrare un sito idoneo per passare la notte.
La mattina seguente, partiamo alla volta di Villa de Leyva. Poco distante, un ritrovamento di un fossile ben conservato di rettile marino, il Pliosaurio, risalente al Cretaceo, ha originato un piccolo museo verso il quale siamo diretti.
Abbandonata la strada principale, percorriamo numerosi tratti di pista che , in alcuni casi, si rivelano insidiosi.
Giovedì 19 si riprende la strada montana che sale morbida sino ai 3000 mt s.l.m. e non scende al di sotto dei 1300 mt. S.l.m. Attraversa villaggi di campesinos dediti all’allevamento di bestiame che rumina indisturbato su pascoli estesi. Il profumo di eucalipto pervade l’aria tersa e frizzante.
Giungiamo a Zipaquira, una cittadina coloniale a quasi 2900 mt s.l.m. per ammirare la famosa “Catedral de Sal” sorta nel settore della miniera di sale oggi non utilizzato.
Si tratta di un’imponente opera ingegneristica creata su tre livelli, all’interno della miniera , che scende sino a 180 metri di profondità.
Giovedì 19 si riprende la strada montana che sale morbida sino ai 3000 mt s.l.m. e non scende al di sotto dei 1300 mt. S.l.m. Attraversa villaggi di campesinos dediti all’allevamento di bestiame che rumina indisturbato su pascoli estesi. Il profumo di eucalipto pervade l’aria tersa e frizzante.
Giungiamo a Zipaquira, una cittadina coloniale a quasi 2900 mt s.l.m. per ammirare la famosa “Catedral de Sal” sorta nel settore della miniera di sale oggi non utilizzato.
Si tratta di un’imponente opera ingegneristica creata su tre livelli, all’interno della miniera , che scende sino a 180 metri di profondità.
Venerdì mattina entriamo nell’oscurità del sottosuolo e siamo circondati da pareti scure spessissime, magistralmente scavate nei secoli dall’uomo per l’estrazione del sale . Oggi, patrimonio dell’umanità, il sito, trasformato in Cattedrale, rappresenta le quattordici stazioni della Via Crucis, tutte interamente plasmate nel sale. Le linee nette e pulite delle sculture simboliche emanano forza e carattere e il tutto è ancor più accentuato dai giochi di luci e dall’Ave Maria di Schubert che si diffonde nell’aria. Giungiamo al piano più basso, nelle tre navate della Cattedrale, dove imponenti si innalzano quattro colonne di sale a simboleggiare i quattro evangelisti. Nello sfondo, dietro all’altare, una parete nera di sale e’ magistralmente intagliata a formare una croce alta 16 metri, larga 10 e profonda 84 cm, che retroilluminata, campeggia su tutta la cattedrale.
Uno specchio d’acqua salata riflette la volta rocciosa sovrastante e l’effetto ottico inganna noi visitatori che tratteniamo il respiro a veder aprirsi il vuoto sotto di noi.
Un ambiente magico e suggestivo, emozionante e coinvolgente nelle profondità di Madre Terra!
Un ambiente magico e suggestivo, emozionante e coinvolgente nelle profondità di Madre Terra!