Varcato il confine in Georgia, dopo un ingresso la sera prima un po’ burrascoso, ci dirigiamo verso Kutaisi, capitale del Regno di Georgia, attraversando zone collinari, paesaggi agresti e villaggi rurali.

La grande piazza ruota attorno alla fontana della Colchide, con grandi statue dorate che guardano il teatro dell’Opera e il vasto giardino attualmente in manutenzione. Risaliamo la collina per una visita alla Cattedrale di Bagrati del XI secolo. Interamente restaurata, dopo secoli lasciata in rovina, concilia elementi architettonici georgiani originali con dettagli strutturali moderni di forte contrasto.

Il silenzio del luogo di culto è rotto solo dalla voce sommessa di un prete ortodosso che recita una litania quasi ipnotica, aspergendo l’incenso. Usciamo e scendiamo la collina per poi allontanarci dalla città e riprendere una sorta di autostrada, su cui pascolano indisturbate alcune mucche. Sostiamo per un paio di notti in un parcheggio attrezzato per poi ripartire il 23 marzo verso Uplistsikhe, passando per villaggi di montagna sporcati da neve appena accennata. Scesi di quota, cambia anche il tempo e ritorna il sereno ed il sito archeologico di Uplistsikhe ci riporta indietro nel tempo. Trattasi di una città scavata nella roccia, la cui datazione risale all’età del ferro sino ad arrivare al tardo Medioevo.

Non molto distante c’è Gori, città natale di Stalin, che raggiungiamo per visitare l’indomani, il museo a lui dedicato. Poi proseguiamo verso la montagna, ad Ananuri, un complesso di due castelli circondati da una cinta muraria, al cui interno sorgono due chiese una più vecchia risalente alla prima metà del 1600 e l’altra di qualche decennio più tardi, con una facciata esterna finemente decorata.

Dall’alto del monte, scendiamo per raggiungere un monastero arroccato su di un colle, il Monastero di Jvari del VI secolo, sferzato da un vento impetuoso. L’interno è spoglio e al centro campeggia un’ imponente croce lignea che si ritiene sia miracolosa. Il 25 marzo scendiamo a visitare l’antica città di Mtskheta, costellata da numerosi edifici in legno, tipiche architetture georgiane, sino a giungere alla splendida Cattedrale di Svetitskhoveli del XI secolo, al suo interno maestose arcate e pareti affrescate, la cripta e il fonte battesimale del IV secolo. Al centro, un gruppo di preti ortodossi recita la preghiera con una candela in mano.

Uscendo, ci dirigiamo verso la capitale Tblisi, caotica al suo ingresso, dove la città vecchia convive con strutture avveniristiche e ultra moderne ed al suo interno, le vie lastricate pullulano di locali colorati ed estrosi. Ci godiamo l’atmosfera a tratti bohémien, assaporando un ottimo “”khachapuri Ajaruli”.
