Sabato 19 settembre ci avviamo di buon’ora all’imbarco, muniti, oltre che dei documenti di prassi, anche di polizza assicurativa obbligatoria per il veicolo, stipulata a Saint Laurent du Maroni  all’agenzia Parsasco , a fianco dell’Ufficio di Turismo, ad un prezzo davvero competitivo.
Il titolare d’origine marocchina ci dice che è il primo veicolo italiano che assicura!
Il bac La Gabrielle e’ ancora in riparazione, ma dopo gli ultimi interventi, finalmente viene messo in moto e tempo 10 minuti, siamo dall’altra sponda del fiume Maroni, in Suriname.
Lingua inglese, guida a sinistra e subito ci caliamo nell’atmosfera del Paese, vegetazione tropicale che cela nerissimi corsi d’acqua, i “crique”, lucertoloni verdi ed iguane di terra che ci attraversano la strada, case di legno a palafitta all’ombra di maestosi alberi di mango.
Peocediamo lungo la strada attraversando la capitale, Paramaribo, caotica, chiassosa e ricca di attività commerciali gestite da cinesi.Qui, infatti, come in tutto il Suriname, l’impronta asiatica si percepisce netta e predominante e da generazioni la loro cultura si mescola con quella dei nativi generando etnie miste  dai tratti somatici afro-orientali.
Ci allontaniamo dalla capitale per passare la notte a Groningen, un ridente villaggio sulle sponde del Saramacca River. Girovaghiamo per le strade del paese, quando, in una strada secondaria, durante una manovra, Narciso si inclina da un lato e si arresta, come bloccato.
 
 Ci è subito chiaro che il troppo peso ha generato una piccola voragine sulla strada che ha inghiottito mezza ruota anteriore sinistra.
Niente paura: con un balzo felino all’indietro, il Narci libera la sua “zampetta” dalla morsa fatale e riprende la marcia!
L’indomani, partiamo per Nickerie, verso il confine con la Guyana. La strada è lunga e assolata.
Molti sono i pescatori che ai lati della strada lanciano le loro lenze nelle acqu

e scure e torbide dei “crique”.

 Incrociamo una coppia di francesi, Jacky e Laetitia, a bordo del loro camper 4×4 e subito ci fermiamo: stanno arrivando dalla Colombia, Venezuela e Guyana, diretti in Uruguay. Ci informano che al momento i confini del Venezuela con la Colombia sono chiusi per le contestazioni in atto.
Con loro, a condividere il viaggio, un uccellino salvato dalle grinfie di brutali avvoltoi, in attesa che riesca a spiccare il primo volo per ridonarlo a mamma Natura.
 

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