Arriviamo a El Chalten martedi’ 17, al crepuscolo per alcuni scatti alle guglie granitiche del Fitz Roy e del Cerro Torre.
Alla sinistra in lontananza il Glaciar Viedma ed alla destra il Glaciar Piedra Buena, piu’ piccolo, ma piu’ azzurro.
Una rapida visita al paese silenzioso e ghiacciato e poi troviamo la sosta per la notte.
Il giorno seguente, dopo aver chiesto informazioni all ‘ufficio turistico, decidiamo di sgranchirci le gambe con una passeggiata al mirador dei condores . Ne avvistiamo un paio che sfruttano le correnti ascensionali calde per galleggiare in aria difronte al Fitz Roy.
La giornata e’ serena ed il sole scioglie il ghiaccio e la neve dei giorni prima sui sentieri. Procediamo poi verso il mirador delle aquile da dove si ha la veduta di tutta la valle che anticipa l’ ingresso al Parque Nacional Los Glaciares e del lago Viedma. Uno spettacolo!
Scendiamo per il sentiero innevato e a tratti, ghiacciato. Bisogna far attenzione a non scivolare, ma il calore del sole e le temperature decisamente piu’ elevate rispetto ai giorni scorsi, aiutano al disgelo.
Decidiamo, per l’indomani, di fare un trekking alla Laguna Torre, da cui poter ammirare il Cerro Torre, circa 3 ore andare e altrettante , tornare. Optiamo per la veduta del Cerro Torre , anziche’ del Fitz Roy, perche’ , da buoni italiani, rendiamo omaggio a due grandi scalatori che ne raggiunsero la vetta: Casimiro Ferrari e Cesare Maestri.
La giornata e’ buona e non c’e’ vento. Il sentiero a tratti e’ innevato, a tratti, per il disgelo, e’ fangoso. Alcuni punti nascondono l’insidia del ghiaccio, ma con attenzione, si superano facilmente. Procediamo sino a raggiungere il mirador da cui si ha la vista magnifica del Cordon del Torre , con a sinistra il picco del Cerro Solo e piu’ a destra quello del Torre , che senza alcuna nuvola che lo avvolga, svetta imponente con i suoi 3102 metri di altezza.
Riprendiamo la marcia, lungo il sentiero che si snoda tra boschi spogli di lengas e pianori cespugliosi ricoperti di neve. Il rumore dell’acqua cristallina del fiume vicino, ci accompagna nel cammino sino ad arrivare dopo un discreto sforzo e un dislivello di 250 metri, alla splendida Laguna Torre completamente ghiacciata su cui galleggiano dei blocchi di ghiaccio staccatisi dal Glaciar Grande difronte . Il Cerro Torre si specchia su di essa e staglia le sue guglie di granito rosso al sole , maestoso e austero, dal fascino unico.
Esperienza insolita: allungare qulache pezzo di pane ad un cucciolo di aguila mora che discretamente lo ruba dalle nostre mani, sfacciata davanti ad un caracara dal petto bianco che si limita a mangiarne dei pezzetti avanzati.
Alla sinistra in lontananza il Glaciar Viedma ed alla destra il Glaciar Piedra Buena, piu’ piccolo, ma piu’ azzurro.
Una rapida visita al paese silenzioso e ghiacciato e poi troviamo la sosta per la notte.
Il giorno seguente, dopo aver chiesto informazioni all ‘ufficio turistico, decidiamo di sgranchirci le gambe con una passeggiata al mirador dei condores . Ne avvistiamo un paio che sfruttano le correnti ascensionali calde per galleggiare in aria difronte al Fitz Roy.
La giornata e’ serena ed il sole scioglie il ghiaccio e la neve dei giorni prima sui sentieri. Procediamo poi verso il mirador delle aquile da dove si ha la veduta di tutta la valle che anticipa l’ ingresso al Parque Nacional Los Glaciares e del lago Viedma. Uno spettacolo!
Scendiamo per il sentiero innevato e a tratti, ghiacciato. Bisogna far attenzione a non scivolare, ma il calore del sole e le temperature decisamente piu’ elevate rispetto ai giorni scorsi, aiutano al disgelo.
Decidiamo, per l’indomani, di fare un trekking alla Laguna Torre, da cui poter ammirare il Cerro Torre, circa 3 ore andare e altrettante , tornare. Optiamo per la veduta del Cerro Torre , anziche’ del Fitz Roy, perche’ , da buoni italiani, rendiamo omaggio a due grandi scalatori che ne raggiunsero la vetta: Casimiro Ferrari e Cesare Maestri.
La giornata e’ buona e non c’e’ vento. Il sentiero a tratti e’ innevato, a tratti, per il disgelo, e’ fangoso. Alcuni punti nascondono l’insidia del ghiaccio, ma con attenzione, si superano facilmente. Procediamo sino a raggiungere il mirador da cui si ha la vista magnifica del Cordon del Torre , con a sinistra il picco del Cerro Solo e piu’ a destra quello del Torre , che senza alcuna nuvola che lo avvolga, svetta imponente con i suoi 3102 metri di altezza.
Riprendiamo la marcia, lungo il sentiero che si snoda tra boschi spogli di lengas e pianori cespugliosi ricoperti di neve. Il rumore dell’acqua cristallina del fiume vicino, ci accompagna nel cammino sino ad arrivare dopo un discreto sforzo e un dislivello di 250 metri, alla splendida Laguna Torre completamente ghiacciata su cui galleggiano dei blocchi di ghiaccio staccatisi dal Glaciar Grande difronte . Il Cerro Torre si specchia su di essa e staglia le sue guglie di granito rosso al sole , maestoso e austero, dal fascino unico.
Esperienza insolita: allungare qulache pezzo di pane ad un cucciolo di aguila mora che discretamente lo ruba dalle nostre mani, sfacciata davanti ad un caracara dal petto bianco che si limita a mangiarne dei pezzetti avanzati.
Al ritorno, non manca l’incontro con un altro abitante dei boschi : il carpintero, picchio rosso, che indisturbato dalla nostra presenza continua il suo rumoroso lavoro sul tronco di un albero.