Dopo alcuni giorni di marcia per valli e per monti fitti di boschi, raggiungiamo il Sequoia National Park che purtroppo non riusciamo ad ammirare appieno date le nuvole basse che avvolgono i monti tutt’intorno, inibendone la vista.
Preferiamo uscire dal parco, direzione Fresno, e ritornarvi la settimana successiva, quando il tempo sarà migliore.
È il 5 maggio e visti gli acciacchi del Narci decidiamo di sospendere la marcia per la ricerca degli ammortizzatori, approfittare della sosta per effettuare un ulteriore tagliando e visitare i parchi vicini noleggiando un’auto.
E dopo alcuni giorni, contattate le varie ditte di ammortizzatori in loco, non riuscendo a riceverli in tempi piuttosto rapidi vista la necessita’ di prepararli su misura per l’Unimog, optiamo sulla spedizione dall’Italia dei quattro ammortizzatori già in nostro possesso, che dopo una preventiva revisione, ci verranno recapitati qui in Fresno, California.
Un po’ più rinfrancati, martedì 10 maggio, ripartiamo alla volta del Sequoia National Park.
La giornata questa volta è splendida ed il sole ci accompagnerà anche nei giorni futuri. La strada nel Parco è ombreggiata da querce e conifere ed il sottobosco ricco di vegetazione fiorita. Ma le vere protagoniste sono loro, le Sequoie giganti, enormi, possenti e regali regine dei boschi, che sovrastano incontrastate la pineta, erette su tronchi vetusti e robusti che, grazie alla grande quantità di tannino che contengono, si rigenerano dopo incendi naturali che talvolta le ustionano. Con le chiome arruffate affondano le loro radici al suolo come zampe di enormi pachidermi dalla pelle rugosa e bitorzoluta.
E poi ci avviciniamo minuscoli al cospetto del General Sherman, il più grande albero al mondo, 86 metri di altezza, 11 metri di diametro della base inferiore del fusto , un peso stimato di 1300 tonnellate, della veneranda età di 3200 anni.
E più in là, tra altri esemplari unici, svetta il secondo albero più grande sulla Terra, il General Grant, che sfiora anch’esso, le nuvole . L’interno di una corteccia di sequoia stesa a terra ci invita ad attraversarlo come in un tunnel naturale ben conservato, mentre un’altra sequoia coricata ci permette il passaggio con l’auto. Camminiamo con il naso all’insù per il bosco che profuma di resina e risuona di melodiosi cinguettii.
Una marmotta scruta la situazione eretta sulle zampe posteriori, i cervi si nascondono tra i rami e gli scoiattoli sgranocchiano i semi delle pigne che le sequoie rilasciano a terra. E noi, incantati da questi meravigliosi colossi lignei, custodi del tempo, ci congediamo salutandoli con la consapevolezza che, se un giorno ritorneremo, loro saranno ancora lì ad aspettarci!