Domenica lasciamo Mendoza per dirigerci a nord, quando, strada facendo, decidiamo di passare per l’aeroporto, di strada, per avere informazioni sui voli per Iguazu’. Dopo un paio di ore, ci troviamo seduti sul primo aereo per la citta’ delle note cascate.
Tempo 4 ore, compreso scalo a Salta, e siamo arrivati.
Lunedi’ mattina , una calda giornata di sole, partiamo per la visita al Parque Nacional Iguazù, un’area protetta di 67mila ettari, che incorpora uno dei piu’ famosi paesaggi naturalistici del Sudamerica, le spettacolari Cascate di Iguazu‘, completamente immerse in una foresta tropicale, dove convivono numerose specie animali, alcune delle quali a rischio estinzione.
Tempo 4 ore, compreso scalo a Salta, e siamo arrivati.
Lunedi’ mattina , una calda giornata di sole, partiamo per la visita al Parque Nacional Iguazù, un’area protetta di 67mila ettari, che incorpora uno dei piu’ famosi paesaggi naturalistici del Sudamerica, le spettacolari Cascate di Iguazu‘, completamente immerse in una foresta tropicale, dove convivono numerose specie animali, alcune delle quali a rischio estinzione.
Dichiarato nel 1984, dall’Unesco , Patrimonio Naturale dell’Umanita’, il parco si estende tra Argentina e Brasile e ne delimita il confine il fiume Iguazu’ che dopo un percorso di piu’di mille chilometri, sfocia nel fiume Parana’.
A piedi, nel parco, con la compagnia di buffi coati’,
seguiamo i percorsi indicati per avvicinarsi, grazie a diverse passerelle, alle cascate ed ammirarle da diverse prospettive. Ma la loro vista nell’insieme, ben 275 salti , lascia d’incanto: davanti a noi, uno spettacolare fronte d’acqua di una tale portata, dai 1300 ai 1500 mc al secondo, che saltando per piu’ di 70 metri nelle acque rosse del fiume Iguazu’, regala emozioni indescrivibili. Diversi arcobaleni colorano la nebbia che si crea tutt’intorno.
Alcuni mesi fa, un afflusso eccezionale di acqua ha distrutto la passerella che sovrastava uno dei punti piu’ suggestivi delle cascate, “la Garganta del Diablo” . Se ne possono scorgere i pezzi appesi alle rocce o ai bordi del fiume, tra i massi.
Anche la vista della cateratta dal basso , nelle acque agitate, a bordo di una lancia, e’ un’esperienza entusiasmante . Inevitabile il “bagno” sotto la fragorosa caduta d’acqua!
E poi, via per le rapide del fiume sino a raggiungere, in terra ferma, un 4×4 che si addentra nella selva per piste di terra rossa, ad ascoltare i suoni della natura che ci avvolge! Ricosciamo molteplici piante che normalmente abbelliscono i nostri giardini e appartamenti, con l’unica differenza , non da poco, che qui crescono spontanee, tra alberi di varie specie, da cui pendono liane aggrovigliate. Si scorgono uccelli tropicali dal petto giallo paglierino e il dorso blu notte, con gli occhi bordati di turchese e sui rami piu’ in alto, alcuni esemplari di tucano.
Alcuni mesi fa, un afflusso eccezionale di acqua ha distrutto la passerella che sovrastava uno dei punti piu’ suggestivi delle cascate, “la Garganta del Diablo” . Se ne possono scorgere i pezzi appesi alle rocce o ai bordi del fiume, tra i massi.
Anche la vista della cateratta dal basso , nelle acque agitate, a bordo di una lancia, e’ un’esperienza entusiasmante . Inevitabile il “bagno” sotto la fragorosa caduta d’acqua!
E poi, via per le rapide del fiume sino a raggiungere, in terra ferma, un 4×4 che si addentra nella selva per piste di terra rossa, ad ascoltare i suoni della natura che ci avvolge! Ricosciamo molteplici piante che normalmente abbelliscono i nostri giardini e appartamenti, con l’unica differenza , non da poco, che qui crescono spontanee, tra alberi di varie specie, da cui pendono liane aggrovigliate. Si scorgono uccelli tropicali dal petto giallo paglierino e il dorso blu notte, con gli occhi bordati di turchese e sui rami piu’ in alto, alcuni esemplari di tucano.
Ci attraversa la strada un “acuti”, della famiglia dei roditori, con zampe allungate e coda quasi inesistente.
Su un albero dalle grandi foglie a cuore e frutti come grossi fichi duri e vellutati, aggrappati curiosamente al tronco e non ai rami, salta indisturbato un macaco dalla “pettinatura” alla moda.
Non vorremmo piu’ allontanarci da questo posto straordinario, da questa meraviglia della natura,
Su un albero dalle grandi foglie a cuore e frutti come grossi fichi duri e vellutati, aggrappati curiosamente al tronco e non ai rami, salta indisturbato un macaco dalla “pettinatura” alla moda.
Non vorremmo piu’ allontanarci da questo posto straordinario, da questa meraviglia della natura,
in cui gli incontri inaspettati sono i piu’ graditi: come quello con Romain, il viaggiatore francese che ha condiviso con noi, alcune settimana fa, una tappa della nostra avventura. Lo ritroviamo li’ , a Iguazu’, bagnato fradicio per il tour sulla lancia, dopo che le nostre strade si erano separate a Esquel.
C’est la vie!!!!
C’est la vie!!!!