Mercoledi’ 23 percorriamo la ruta 40, interminabile lingua di asfalto che si srotola su di una valle deserta, per dirigerci a San Juan, altra capitale del vino, e citta’ natale del poeta Sarmiento.
La citta’, infatti, e’ anticipata dalla Ruta del Vino, una zona che da arida si trasforma in terreni coltivati a vigneto.
La citta’, infatti, e’ anticipata dalla Ruta del Vino, una zona che da arida si trasforma in terreni coltivati a vigneto.
Oltrepassiamo la citta’ diretti a Zonda, compiendo un giro ad anello che permette di costeggiare l’ampio lago artificiale a circa 800 mt s.l.m. sorto per sbarramento del fiume San Juan, con l’imponente diga sulla Quebrada de Ullum. Tutt’intorno, solo conformazioni rocciose ocra e scarsissima vegetazione.
Scendiamo di quota, il paesaggio non muta il suo aspetto desertico e brullo, sino a che non ci avviciniamo alla Precordigliera.
Vigneti a destra e a manca, ettari di ulivi e viali di platani ed eucalipti all’ingresso dei paesi.
Arrivati a Zonda, non possiamo non visitare una “bodega” locale e ci viene consigliata la pluripremiata “Summus – Finca Sierra Azules”.
Percorso un tratto di sterrato in mezzo ai filari, arriviamo alla finca con annessa la bodega, in una corte ben curata, incorniciata dalle catene montuose, dove si distingue, per il colore piu’ chiaro delle sue rocce, il Cerro Blanco.
Vigneti a destra e a manca, ettari di ulivi e viali di platani ed eucalipti all’ingresso dei paesi.
Arrivati a Zonda, non possiamo non visitare una “bodega” locale e ci viene consigliata la pluripremiata “Summus – Finca Sierra Azules”.
Percorso un tratto di sterrato in mezzo ai filari, arriviamo alla finca con annessa la bodega, in una corte ben curata, incorniciata dalle catene montuose, dove si distingue, per il colore piu’ chiaro delle sue rocce, il Cerro Blanco.
Inevitabile la degustazione dei vini della loro produzione che, come ci spiega Gustavo, e’ modesta nella quantita’ per eccellere in qualita’. Ci complimentiamo con il “dueno”, medico di professione e viticoltore per passione, che ci invita ad una “picada” in compagnia, tra una chiacchera e l’altra.
La mattina del 24, una calda giornata di sole, attraversiamo il paese dalle basse case costruite con mattoni di fango e tetti di legno e cannicciato, colorate da piante ancora fiorite. Strada facendo, casualmente incontriamo il sig.Barro, colui che la sera prima ci ha suggerito la visita alla bodega “Sierra Azules” e, tra una parola e l’altra, ci invita alla sua “Radio Impacto” , l’emittente locale di musica e news. Inaspettatamente, ci troviamo seduti davanti al microfono, in diretta, a parlare del nostro viaggio, tra una domanda e l’altra del conduttore.
La mattina del 24, una calda giornata di sole, attraversiamo il paese dalle basse case costruite con mattoni di fango e tetti di legno e cannicciato, colorate da piante ancora fiorite. Strada facendo, casualmente incontriamo il sig.Barro, colui che la sera prima ci ha suggerito la visita alla bodega “Sierra Azules” e, tra una parola e l’altra, ci invita alla sua “Radio Impacto” , l’emittente locale di musica e news. Inaspettatamente, ci troviamo seduti davanti al microfono, in diretta, a parlare del nostro viaggio, tra una domanda e l’altra del conduttore.
Una nuova e divertentissima esperienza!
Ripartiamo, un po’piu’ famosi salutati dai passanti per strada, diretti alla Valle de la Luna. La ruta 40 solca un territorio sconfinato e deserto, che ospita, oltre a verdi cespugli, piccoli cactus dalle spine lunghe il doppio del loro fusto. Ondulata per effetto delle “bedanes”, dove il manto stradale si abbassa per far defluire i molteplici corsi d’acqua, ora completamente secchi, che l’attraversano da una parte all’altra, la ruta continua tra i rilievi della Precordigliera, infuocati dal sole che cala.
Ripartiamo, un po’piu’ famosi salutati dai passanti per strada, diretti alla Valle de la Luna. La ruta 40 solca un territorio sconfinato e deserto, che ospita, oltre a verdi cespugli, piccoli cactus dalle spine lunghe il doppio del loro fusto. Ondulata per effetto delle “bedanes”, dove il manto stradale si abbassa per far defluire i molteplici corsi d’acqua, ora completamente secchi, che l’attraversano da una parte all’altra, la ruta continua tra i rilievi della Precordigliera, infuocati dal sole che cala.
Domani raggiungeremo la Valle de la Luna, il cui nome e’ il preludio di un paesaggio che, sicuramente, ci lascera’ d’incanto!