Venerdì 30 ottobre lasciamo la costa occidentale per dirigerci verso l’interno, in montagna. Ma prima ci concediamo una tappa da non perdere: alla periferia di San Felipe, in un parco esotico di più di 10 ettari, si trova raccolto un antico convento di cappuccini, ora trasformato in resort, dal quale si può accedere al vasto giardino tropicale, creato dall’architetto francese, paesaggista e botanico, Philippe Tose, il quale è riuscito a creare un armonioso parco botanico ospitando più di 5 mila piante di 250 specie diverse, provenienti da tutto il mondo.
E l’intento è più che riuscito: percorriamo i 4, 5 km del percorso su un veicolo elettrico, tra alberi centenari, piante che con le loro foglie, colorano il sottobosco e specie floreali dalle forme inusuali come il fiore “microfono” che spremuto rilascia un’acqua profumata, o le varietà di ginger dai fiori a pannocchia rossi, penduli come una ” proboscide d’elefante” o raccolti in gruppo come un “bouquet da sposa”;
ed ancora grossi fiori rosa detti “di porcellana ” per il lucido dei petali, turgidi e carnosi. Ondeggiano alla brezza folti papiri e canne di bambù giallo, si arrampicano liane nodose su sequoie secolari e danzano al vento le chiome verdi striate di giallo delle ” ballerine” , piante che per il loro fusto diviso in molteplici “gambe” ricordano , appunto, delle esili danzatrici.
Ed ancora, sanseverie , dracaene , palme ed agavi di varie specie, forme e colori.
Vicino alle calme acque di uno stagno, sgambettano indisturbati dei fenicotteri rosa, mentre, più in là, un pavone reale sfoggia il suo piumaggio cangiante.