Martedì 1 marzo entriamo nella gloriosa citta’ Maya di Chichen Itza’.
E subito ci appare il maestoso Tempio di Kukulkan, l’imponente piramide con le sue scalinate ai quattro lati lanciate verso il cielo, composte ciascuna da 91 gradoni più uno che conduce al tempio superiore, dando come somma 365, come i giorni dell’anno.
All’ingresso alla base nord una coppia di gigantesche teste di serpenti piumati. Sembra essere al centro del sito, dichiarato dall’Unesco nel 1988 Patrimonio dell’Umanità e una delle 7 meraviglie del Mondo. Accanto, il Tempio dei Guerrieri, vicino alla Piazza delle Mille Colonne . E più in là,
El Caracol, così denominato per la scala a spirale all’interno della torre che fungeva da osservatorio. Camminando per i sentieri soleggiati, ci avviciniamo al Complesso delle Monache e alla Chiesa, finemente decorati.
Le iguane catturano il calore del sole mimetizzandosi tra le antiche pietre dei palazzi maya.
Attraversiamo “el Juego de pelota” tra le due mura parallele nel cui centro si incontrano due anelli in pietra.
E in fondo al cammino, il Cenote Sacro, il punto in cui i sacerdoti praticavano riti religiosi e sacrifici umani, come offerte a Dio.
E lo spettacolo di questo sito continua anche la notte: quando tutto è avvolto dal buio più totale, giochi di luci tingono la piramide di Kukulkan e la musica risuona per tutta la città Maya. Il sonoro ne illustra la sua storia, proiettando le immagini simboliche sul tempio . E l’atmosfera è pregna di magia come la civiltà lontana!