Mercoledì 2 marzo lasciamo il paesino assolato di Piste. La strada , poco trafficata ,segue lunga tra siti archeologici e cenoti nascosti nella natura.
Raggiungiamo Izamal, tranquilla cittadina in stile coloniale interamente dipinta di giallo e poi Campeche, anch’essa della stessa epoca, circondata da possenti mura bianche che racchiudono al loro interno un dedalo di vie sulle quali si affacciano colorate case accostate.
Chiassoso e variopinto il mercato coperto dove ortaggi e frutta fan bella mostra di sé come i tranci di carne appesi e gli enormi polli spennati.
Nei giorni a seguire, procediamo il cammino lungo la costa sabbiosa, bagnata da un mare poco invitante. Le giornate uggiose ingrigiscono il percorso che procede costante. Il sole torna a splendere e le strade a salire tra il verde dei monti. Giungiamo a Palenque, altro straordinario sito maya nascosto tra la selva.
Nei giorni a seguire, procediamo il cammino lungo la costa sabbiosa, bagnata da un mare poco invitante. Le giornate uggiose ingrigiscono il percorso che procede costante. Il sole torna a splendere e le strade a salire tra il verde dei monti. Giungiamo a Palenque, altro straordinario sito maya nascosto tra la selva.
Piramidi ben conservate svettano tra il verde lussureggiante avvolto dalla nebbia mattutina. Bassorilievi testimoniano antichi rituali. Vetuste scalinate in pietra conducono all’apice dei templi da cui si ammira il paesaggio circostante fatto di selvaggia vegetazione che fagocita tracce tangibili di una civiltà passata.
Il tempo volge al meglio e ciò ci permette di godere della magnifica vista delle acque turchesi del Rio Agua Azul che spumeggiante si tuffa tra le rocce erose , rivestendole come candido pizzo per poi scivolare a valle azzurro e cristallino.