Venerdì 3 giugno lasciamo San Francisco ancora avvolta dalla nebbia con la priorità di sistemare definitivamente Narciso che, nonostante convergenze, bilanciature e giro gomme continua ad usurare i pneumatici a vista d’occhio associato ad un rollio anteriore sempre maggiore già a 70 km orari.
Qui negli USA è veramente difficile trovare officine competenti in materia e se si parla di Unimog, ancora meno. Trivellato Mercedes Benz, il nostro contatto in Italia e’ sempre pronto ad inviarci la ricambistica di cui necessitiamo, ma per ridurre i tempi, cerchiamo se possibile in loco. Cosicche’ troviamo James, della Eurotech Services International, concessionario Mercedes Unimog che, chiusa l’attività da alcuni anni, si è ritirato nelle foreste dell’Oregon vendendo pezzi di ricambio Unimog.
Non è facile scovarlo: la strada scorre lunga e piacevole tra i boschi fitti di conifere ed il traffico è quasi inesistente. In lontananza, si scorgono poche isolate abitazioni in legno nelle vicinanze di torrenti algidi e copiosi. Arriviamo ad Azalea all’indirizzo designato, quattro anime ai lati di una carreggiata tra i boschi, un micro ufficio postale ed una bottega di alimentari che funge anche da bar, edicola e rigattiere. Capiamo che forse il punto non è corretto e ci affidiamo alla disponibilità del proprietario che con un giro di telefonate riesce ad indicarci la posizione esatta ad oltre 20 km da lì.
Riprendiamo la marcia in mezzo ai boschi, costeggiando un rio che ci indica il cammino sino ad arrivare al civico suggerito, ma ci troviamo difronte ad un cancello chiuso su un prato senza alcuna traccia di strada. Solo tre cassette della posta sul ciglio che non rimandano a nessuna abitazione. Dove siamo? Il mistero si infittisce come i boschi che ci circondano, ma di lì a poco, si materializza un’amica di James che sa del nostro arrivo e ci invita a seguirla per condurci da lui per un sentiero che solca una valle nascosta nella foresta, attraversa un ponte di ferro con un cartello all’ingresso poco rassicurante, cavalli che brucano l’erba allo stato brado e case di legno nascoste tra gli alberi.
Anche James vive in mezzo al suo pezzo di bosco, vicino al fiume, in compagnia della sua famiglia, in suoi tre cani e suoi Unimog d’annata. Trascorriamo con lui qualche giorno, ci riforniamo di ciò che serve per Narciso e ci rilassiamo nella pace e silenzio della natura incontaminata, giocherellando con il fido Nico, un grosso esemplare di pastore tedesco che si diverte a recuperare in un lampo qualsiasi ramo o pezzo di tronco tirassimo lontano.
Martedì 7 giugno lasciamo questo bosco incantato e la compagnia di James per dirigerci verso il parco vicino, non prima di percorrere una pista sterrata tra le foreste fiorite di rododendri e cornus selvatici, dove anche il sole fatica a penetrare. Giungiamo all’asfalto che ridiscende e risale, che attraversa paesini bucolici ed assolati e curva tra le montagne lussureggianti dell’Oregon,
sino a giungere al Crater Lake National Park nel tardo pomeriggio accolti da un temporale estivo. L’indomani il sole torna a risplendere e noi ripartiamo alla scoperta di questo nuovo parco americano che deve il suo nome al fantastico lago le cui acque limpide d’origine nevosa riempiono la caldera originata dall’esplosione più di 7000 anni fa del monte Mazama. È blu, cobalto e profondo e le pareti rocciose a picco risaltano la circolarità del bacino, così vasto e capiente da impressionare. La neve ammanta i fianchi dei monti limitrofi e le vallate rivelano lingue di terra nera laddove il calore del sole l’ha sciolta.