E’ martedì 21 gennaio e partiamo presto per varcare il confine e per lasciare definitivamente l,’Italia e calpestare il suolo croato. La mattinata è uggiosa, ma le strade di campagna ed il saliscendi su morbide colline ci allietano la giornata. Il tempo di un caffè in un bel locale dal nome familiare

e riprendiamo la marcia in direzione Rovigno. Vi arriviamo nelle prime ore del pomeriggio; parcheggiati nelle vicinanze della città vecchia, ci incamminiamo per raggiungerla. Costeggiata dal mare, iniziamo a salire le strette vie lastricate al suo interno che si snodano sino ad arrivare al punto più alto del borgo dove sorge la chiesa di Santa Eufemia, da cui si può godere della vista sulla baia sottostante e sulla città che poco a poco si illumina. Le luci si accendono ed il sole inizia a calare, un ultimo sguardo all’orizzonte e scendiamo anche noi , solitario in questo borgo deserto fuori stagione. Il porticciolo accoglie piccole barche colorate e tutt’intorno i lampioni accesi incorniciano la piazzetta. Arriviamo ormai col buio da Narciso che ci aspetta anch’esso solitario nel piazzale.

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