Ripartiamo mercoledì 29 , per rientrare brevemente in Croazia, direzione Dubrovnik, ma prima di lasciare la Bosnia-Erzegovina, ne percorriamo il suo interno , attraverso passi di montagna, valli e zone costeggianti le sponde del fiume Nerenta, in prossimità del suo delta , fondamentale per l’agricoltura locale, ricco di flora e fauna endemiche. Dall’alto scorgiamo la frontiera della Croazia che di lì a poco passeremo per rientrare nello stato per fare visita a Dubrovnik. Dormiremo all’ombra di una pineta, poco distanti dalla città vecchia.

30/01/2025 Una camminata di 15 minuti ci conduce all’ingresso di Dubrovnik, da Porta Pile, città circondata da possenti mura del ‘500. È la festa del patrono, San Biagio, e per questo è addobbata con ghirlande e torciglioni di alloro alle colonne dei palazzi. Passeggiamo sul corso principale lastricato, detto Stradun, che ci porta alla piazze più interne, anche’esse pavimentate con pietre calcaree, chiese barocche e palazzi in stile gotico si affacciano imponenti sulle strade della città lambita dal mare che si scorge attraverso gli archi delle mura che ci introducono ad un porticciolo riparato dal mare aperto. Appagati da tanta bellezza ripartiamo per entrare da lì a poco in Montenegro e costeggiare le sue di inaspettata bellezza. Giungiamo in serata a Kotor e ne rimaniamo affascinati dal suo splendore: un borgo medievale, cinto da massicce mura che si inerpicano anche sul monte alle sue spalle, ciascuna torre illuminata, a creare una cintura fortificata, a difesa del borgo, l’ambito da limpide acque.

Al suo interno, strette vie acciottolate sono abitate da numerosi gatti che sornioni, si appropriano degli angoli più suggestivi. E non a caso , ne danno l’appellativo di “città dei gatti”, insediati grazie ai marinai che una volta approdati, li liberavano perché terminato il loro servizio di difensori dai topi nelle stive. I rintocchi delle campane ci concedono benevolmente.