Il 12 febbraio di mattina, usciamo da Atene , direzione Peloponneso, percorrendo strade lungo costa per godere della vista sul mare trasparente. Attraversiamo paesi e località balneari ancora semi deserte e ci avviciniamo a Corinto di cui apprezziamo il mitico canale sapientemente tagliato dalla mano dell’uomo per collegare il Mar Egeo con il Mar Ionio. Attraversato, proseguiamo verso Epidauro per ammirare il fantastico teatro ancora ben conservato e Nafplio, la cui cittadella vecchia è arroccata su di un colle che si raggiunge dopo una scalinata di quasi 1000 gradini.

La visitiamo l’indomani e nonostante lo sforzo per arrivarci, siamo ripagati da una vista spettacolare sul mare e sulla città sottostante, da cui si intravedono diverse cupole di chiese ortodosse tipiche greche. Ripartiamo per strade costiere immerse tra ettari di ulivi e aranci. Giungiamo a Micene nel tardo pomeriggio ed il 14 visitiamo il sito archeologico sulle alture riscaldate dal sole.

Entriamo dalla Porta dei Leoni , creata da civiltà antiche più di 4000 anni , tra mura ciclopiche che circondano la cittadella. È un’area molto estesa su cui sono stati rinvenuti i resti della tomba di Agamennone, la necropoli, il palazzo reale, una cisterna sotterranea e altre porte di ingresso nei lati della cinta muraria.

Nel riprendere la strada, incontriamo altri siti archeologici di cui è ricca la Grecia, come Nemea che offre la vista del tempio di Zeus,

oltre ad altre rovine e resti ben esposti nel museo adiacente. Riprendiamo la marcia e saliamo di quota, per monti verdeggianti e tornanti liberi da parapetti. La vista aperta sulle vallate sottostanti è magnifica ed i villaggi che si incontrano regalano scorci e particolari improbabili. Costeggiamo un lago paludoso, riserva naturale, ricoperto in buona parte da cannetti dorati, il cielo si incupisce e ci fermiamo per la notte vicino ad una chiesetta ortodossa di un villaggio agricolo.

Il 16 mattina ripartiamo e scendiamo le montagne ricoperte di ulivi man mano che ci avviciniamo al mare, sino ad arrivare a Patrasso dove attraverseremo il ponte lungo circa 3 km, che collega la penisola al continente greco, sul Golfo di Corinto.

Sosteremo un paio di giorni ad Agios Nikolaos, un tranquillo porticciolo bagnato da limpide acque del golfo, accolti da San Nicola che ci protegge dall’isolotto difronte. Il 18 febbraio ripartiamo lungo costa direzione Delphi che purtroppo non riusciamo a visitare perché ormai chiuso, ma approfittiamo del drone per dare una sbirciatina al sito dall’alto. Inizia a piovigginare e presto ci allontaniamo per salire i rilievi più interni, tra passi, lunghe discese , pendii lussureggianti, sino a ridiscendere a livello del mare, tra latifondi coltivati, allevamenti bovini e ovini, frutteti ben distribuiti tra terre a ridosso di laghi e zone paludose. I giorni a seguire, scesi a valle, percorriamo scorciatoie in mezzo ai campi, tra acquitrini e culture di kiwi , tra canali fangosi e ponti rotti. Ripresa la strada maestra, ci dirigiamo verso il confine con la Turchia, attraversando Salonicco, altre strade costiere con tracce di rovine, come la Torre Apollonia, Kavala con il suo ben conservato acquedotto romano, sino ad arrivare il 24 pomeriggio in un piccolo paese greco a ridosso del confine turco, dove passeremo la notte prima di entrare in un nuovo Paese.

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