Il 31 gennaio partiamo alla scoperta del Montenegro. Saliamo per una strada di montagna che si inerpica con 16 tornanti a gomito su per i pendii ricoperti di conifere, sino ad arrivare più in basso a Cettigne e da lì proseguire lungo la costa che dall’alto domina un mare azzurro e poco increspato.

Scendiamo a Sveti Stefan, nel tardo pomeriggio, una penisola che in origine racchiudeva un villaggio di pescatori , attualmente ospita lussuosi resort. Il mese di febbraio inizia col passaggio in Albania, dopo un trasferimento nella mattinata in terra montenegrina. Passato il confine , non tarda a calare la luce e ci ritiriamo per la notte tra le campagne limitrofe. L’ indomani partiamo alla volta di Tirana , anticipata da una decina di chilometri di strada a 4 corsie , più altre in costruzione, su cui si affacciano centri commerciali, concessionarie d’auto , negozi, magazzini di ogni genere, ma non riusciamo ad entrare con facilità a causa di divieti , sensi unici, limiti di peso e quindi decidiamo di fare “dietro front” e dirigerci verso Berat, passando per Durazzo ed il suo lungo litorale , ricco di alberghi e hotel chiusi durante l’inverno. Arriviamo a Berat col buio e ciò ci fa apprezzare l’ingresso alla città che è tutta illuminata a festa,. La mattina seguente visitiamo a piedi “la città delle mille finestre”: gli edifici bianchi tipici ottomani ben conservati esibiscono numerose finestre con gli infissi in legno scuro , affacciate sul fiume Osum in basso, Ci aggiriamo per le viuzze lastricate e gradini di pietra per poi salire sino al castello di Berat che , tra le sue mura, racchiude la cittadella , ben conservata , da cui si può godere di una vista spettacolare sulla valle sottostante.

All’interno alcune chiese risalenti all’ epoca bizantina. Passeggiando per le vie siamo rapiti dal profumo invitante e rassicurante di cucina casalinga e ci lasciamo deliziare da alcuni piatti tipici albanesi proposti da una simpatica cuoca del luogo. Sazi e appagati , scendiamo verso Narciso che ci attende ad un vasto parcheggio vicino al fiume. Ripartiamo verso Valona e lì ci tratteniamo per la notte. La mattina seguente, ripartiamo ripercorrendo la costa che è tutto un susseguirsi di lavori, cantieri aperti, rifacimento strade, aree pedonali, costruzione alberghi sul mare, un brulichio di operai e macchinari che si affretta a prepare l’Albania ad uno sviluppo ormai decollato , oltre che alla prossima stagione estiva . Incominciamo a salire sino a raggiungere tra curve e tornanti il passo Llogara a poco più di 1000 metri di altitudine , all’interno dell’omonimo parco nazionale da cui si gode di una splendida vista sul mare . Scendiamo e ripercorrendo la costa, ci dirigiamo verso Saranda al tramonto, dominando dal castello di Lekuresi sull’altura , tutta la baia sul mare Ionio: difronte a noi l’isola di Corfù.

L’indomani, proseguendo per il litorale , giungiamo a Butrinto , importante sito archeologico che conserva testimonianze di civiltà greca, romana, bizantina,veneziana e ottomana, all’interno di un’ area naturale protetta che costituisce il Parco Nazionale all’ estremo sud dell’ Albania. Attraversato con una chiatta il Canale di Vivari ci immergiamo in una strada immersa tra gli aranci e percorse poche decine di chilometri ci ritroviamo in Grecia, accolti da un tramonto infuocato.

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